Prosegue il lavoro con Sofia e si approfondiscono i temi, diventando sempre più personali e centrati sulle proprie emozioni. Scorrete le gallerie qui a seguire
Libero il dolore e le emozioni
Lavorare su se stessi, su un dolore noto solo a te, che non viene chiamato con nome e cognome, ma viene espresso nel fisico, nello sguardo ... nelle lacrime.
Scattando una cosa che mi ha molto colpito è il movimento delle mani, che sembra che accarezzino, in realtà entrano nelle carni con una doppia significanza, sia di strappo che di conservazione.
Musica: Ella Fitzgerald - (in my) solitude
Mi calmo, mi piaccio e mi coccolo
Ad un certo punto mi accorgo che qualcosa è cambiato in Sofia, gà solo nella postura del corpo che tende di più ad allungarsi, ad essere meno contratto.
Le chiedo di continuare questo momento, questa fase più di sensualità, dove il corpo si allunga e le mani veramente cominciano ad accarezzarlo, non più a penetrarlo, creando un alone di auto sensualità, che ho tentato di rendere anche con uno sviluppo retrò.
Musica: Elliot Goldenthal - Self-portrait With Hair Down
La natura non riesce ad imprigionarmi
Sofia mi chiede di uscire, di esere in mezzo alla natura. Partiamo e torniamo a Villa Sorra che ci accoglie tra i suoi alberi, molti caduti dopo le ultime bufere. Quasi una prigione, da cui poi Sofia evade in una folle corsa nei viali che circondano il parco della villa.
Musica: Bob Dylan - The Times They Are A-Changin'
Danzando tra le stelle
Essere sotto le stelle fa percepire quanto noi siamo piccoli al confronto dell'universo. Avere la forza di danzare e di portare questi movimenti nella camera ci permette di acquistare forza e dignità.
Questo ho voluto descivere con Sofia e la sua danza, la grandezza del creato, che sono astri, ma anche corpo e movimento.
Al mio fianco Cecilia aka tiqqunolam (e suo "fratello" Baloo che ha voluto un attimino di gloria anche lui)
Grazie al Tetto del mondo per averci accolti e ospitati!
Musica: The Cranberries - Dreams
Riflessi e riflessioni
Lo specchio è spesso una barriera, dato che permette il vederci, lo scoprirci diversi da come ci immaginiamo. La fotografia è complementare allo specchio, anche essa ci fa vedere come siamo, come ci vedono gli altri.
Con Sofia siamo entrati in questo confronto, dove lei e il suo corpo si narravano a noi che, spesso attraverso gli specchi, raccoglievamo le riflessioni portate alla nostra attenzione, con le parole ma più spesso con le azioni.
Un set minimale, che non lascia spazio ad immaginazioni o letture sessuali del nudo.
Solo un corpo che non si mostra ma si racconta.
Partner in questa avventura sempre Cecilia aka tiqqunolam (ed in una foto la vedete pure)
Musica: Marta sui tubi - Vorrei